Gli opposti
Secondo Eraclito, il divenire è inteso come un continuo conflitto di opposti (luce e tenebra, bene e male, caldo e freddo) che non si escludono a vicenda ma agiscono simultaneamente in armonia. Spesso questa armonia viene meno e gli opposti dentro di noi creano situazioni di disagio e malessere nella nostra vita.
Il laboratorio di Arte Terapia "Gli Opposti" ha come obietto quello di individuare le emozioni non più in armonia e trasformarli in qualcosa di nuovo.
Questo laboratorio è stato realizzato con gli studenti della "Scuola Didattica e Comunicazione dell'Arte" dell'Accademia di belle arti di L'Aquila e con le studentesse del corso di musicaterapia del Conservatorio di Musica Alfredo Caselladi di L'Aquila, su invito del coordinatore del corso Silvano Manganaro per materia Storia e metodi dell'Arte Terapia.
Il laboratorio degli "Opposti" è parte di un percorso terapeutico di Maria Jacomini, artista, ceramista, arteterapeuta, docente in Discipline Pittoriche - Artiterapie ed amica.
Utenza:
Studenti universitari
Tempi:
1 incontro, 2 ore
Materiali:
-
Chiodi di varie dimensioni
-
Forbici
-
Punteruoli
-
Taglierine
-
Colla
-
Spillatrice funzionante
-
Nastro adesivo
-
Alcuni fogli A4 e una penna
-
Un cartoncino nero 50x70 cm.
Opzionale:
Chi lo desidera può lavorare senza scarpe, quindi è possibile portare una doppia calza o un antiscivolo. Si consiglia un abbigliamento comodo.
Finalità:
Attraverso il segno e il taglio si lavora sugli opposti che non sono in equilibrio dentro di noi. Il malessere viene realizzato e trasformato sul foglio in nuova energia positiva.
Grazie alla riflessione individuale e alla condivisione collettiva sul lavoro finito, gli opposti tornano in armonia.
Obiettivi:
Far emergere gli opposti che creano malessere.
Elaborare attraverso la scrittura e la pratica artistica la situazione di disagio.
Riflettere e vedersi dentro.
Condividere, con la verbalizzazione e con il taglio sul foglio, il proprio vissuto trovato e in trasformazione.
Taglio e buco
Dopo una prima fase di scioglimento fisico e mentale, con liberi movimenti nello spazio accompagnati dalla musica, i partecipanti iniziano a fare conoscenza con gli strumenti e con il foglio nero, lo spazio che li accoglie.

.
Il taglio e il buco rappresentano la relazione spaziale e psicologiaca tra il dentro di noi e il fuori di noi.

La riflessione
Riflettere vuol dire letteralmente guardarsi, in questo caso guardarsi dentro. Terminato il lavoro sugli opposti, gli studenti sono invitati a scrivere su un foglio le loro impressioni e pensieri.

La Restituzione
I lavori sono messi al centro della stanza, ogni partecipante a turno racconta l'esperienza appena conclusa.
